Oh, snap! – Super Bowl LIII

You like that! – Il meglio della settimana ⬆️???
BRIAN FLORES

‘Finisco di vincere il Super Bowl e poi arrivo.’ Deve essere stata questa, a grandi linee, l’intesa che si era creata fra Brian Flores e i Miami Dolphins. Flores – formalmente LB coach, ma de facto defensive coordinator dei New England Patriots – ha chiamato tutte le giocate difensive dei Pats in quella che è stata una serata da manuale per la difesa bostoniana. Assolto ai suoi compiti, è quindi volato direttamente in Florida per diventare il nuovo allenatore dei Fins, una franchigia in perenne crisi di identità. Oltre ai 4 anelli, da New England ha portato con sé anche Chad O’Shea (nuovo OC) e Jerry Schuplinski (nuovo QB coach). Basterà a ricreare la magia dei Pats alle latitudini di South Beach?

JULIAN EDELMAN

Quando la vita ti offre limoni, fai la limonata. Gli dei del football non hanno dato a Julian EdelmanJulian Edelman Super Bowl MVP il fisico di Jerry Rice, la velocità di Randy Moss o l’elevazione di Calvin Johnson. Ma accidenti se Edelman ha sfruttato al meglio quei 178cm per 90kg. Portatore sano di una delle più epiche barbe da playoff, l’irsuto 32enne è stato eletto MVP del Super Bowl LIII dopo una partita (e soprattutto un primo tempo) bestiale. Le 10 ricezioni per 141 yard gli sono valse il prestigioso riconoscimento, il 7° per un WR e il primo da Santonio Holmes nel Super Bowl XLIII. E pensare che l’ultimo anno e mezzo di Edelman era stato contraddistinto dalla rottura del crociato e una sospensione per uso di sostanze proibite #BetAgainstUs

I FAN PER UNA SERA

17 anni di patriottica eccellenza dopo hanno inevitabilmente alienato i fan neutrali, esasperati nel vedere Tom Brady e soci costantemente al Super Bowl. Sebbene quindi sia raro trovare simpatizzanti dei Patriots al di fuori del New England, questi hanno potuto contare su tre alleanze sorprendenti. In primi i fan dei Saints, affatto rassegnatisi all’idea di non essere stati della partita, ma lieti di aver visto i loro aguzzini sconfitti. Sedotti e abbandonati, anche gli abitanti di St. Louis devono aver tirato un sospiro di sollievo nel non dover vedere i loro ex festeggiare. Infine, esultano i fan dei Chargers (quella dozzina o poco più), che non dovranno assistere alla parata dei cugini per le vie di LA.

Ice up, son! – Il peggio della settimana ⬇️❄️?❄️
IL (NON) DINAMICO DUO GOFF-MCVAY

Largo ai giovani? Sì, ma con calma. Nella serata che avrebbe potuto vedere il passaggio dello scettro fra il 66enne Bill Belichick e il 33 Sean McVay, così come fra il 41enne Tom Brady e il 24enne Jared Goff, la vecchia guardia ha messo in riga i giovinastri. Nel post-partita, coach McVay ha candidamente ammesso di essere stato “out-coached” dalla controparte incappucciata, come al solito diabolico nel limitare le principali armi altrui. Mea culpa che tocca anche Goff, il cui QBR di 13.4 certifica quella che è una delle peggiori partite di sempre per un QB al Super Bowl. Dopo essere stati in stagione uno dei migliori attacchi della storia, in finale i Los Angeles Rams hanno messo assieme appena 3 punti, 260 yard totali e zero viaggi in red zone.

Adam Levine Super Bowl LIII concerto

MAROON 5

A metà partita, i Maroon 5 si erano trovati con la chance di poter diventare gli MVP assoluto di un Super Bowl altrimenti monocorde. Progetto fallito in pieno. Il concerto di metà partita ha scontentato un po’ tutti, causa un’esibizione piuttosto underwhelming e sbiadita. Nemmeno Spongebob, voluto a furor di popolo, ha potuto salvare lo show. E dire che avremmo potuto avere Rihanna… Ci sarebbe qualcosa da ridire anche sulla scelta di Adam Levine di esibirsi nel finale a petto nudo e mostrare i suoi tatuaggi che sembrano adesivi appiccicati a caso sul laptop di un millennial. A differenza di quanto accaduto a Janet Jackson nel Super Bowl XXXVIII, purtroppo per lui non scatterà nessun nipplegate.

BRANDIN COOKS

La sfortuna forse non esisterà, ma la scaramanzia è sempre bene praticarla. E Brandin Cooks dovrà ricorrere a qualche sciamano potente per scrollarsi di dosso la personale maledizione che pare accompagnarlo. Domenica, Cooks è diventato appena il terzo giocatore della storia a perdere due Super Bowl in back-to-back con due squadre diverse. Dopo essere finito KO nel primo tempo della partita dello scorso anno, stavolta il WR aveva la tanto attesa chance di rivalsa. Purtroppo per lui, è invece finito protagonista in negativo delle uniche chance di touchdown dei Rams. Cooks è stato prima anticipato di un nulla da Jason McCourty, poi ha droppato un possibile touchdown l’azione prima del decisivo intercetto di Stephon Gilmore.

MVProf

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