Un nuovo devastante infortunio per Cousins

Il KO di Boogie è l’ennesimo duro colpo in una carriera piena di rimpianti

La stagione di DeMarcus Cousins è finita prima ancora di iniziare. Come riportato inizialmente da Shams Charania e poi confermato dall’agente del giocatore Jeff Schwartz, il centro ha riportato la rottura del legamento crociato anteriore – il tanto temuto ACL. L’infortunio è occorso durante una partitella d’allenamento a Las Vegas: sebbene all’inizio fosse stata definita una semplice botta al ginocchio, gli esami hanno presto rivelato il peggiore scenario possibile. Fra i primi a commentare la triste notizia, l’ex compagno di squadra Draymond Green e l’ex coach Steve Kerr, entrambi molto scioccati. “I’m devastated for DeMarcus,” ha affermato Kerr, ora impegnato ai Mondiali con Team USA. “It’s been a couple of years of hell for DeMarcus.” E in effetti gli ultimi 19 mesi “Boogie” Cousins ha subito ben tre infortuni, due dei quali fra i più temuti dai giocatori di basket.

Il primo risale a febbraio 2018, al suo secondo anno con i New Orleans Pelicans. Con soli 15 secondi alla sirena di fine gara, il centro va forte a rimbalzo su un suo errore dalla lunetta, per poi cadere a terra senza più riuscire ad alzarsi. Il tendine d’Achille aveva ceduto e la sua stagione, peraltro la prima della carriera in cui sarebbe approdato ai playoff, finisce in quel momento. Dopo una prudente riabilitazione, DMC torna sul parquet a metà gennaio 2019, stavolta in maglia Golden State Warriors. Dopo 30 partite, ecco un altro stop. Stavolta a cedere è il muscolo della coscia sinistra, vittima di uno strappo. Siamo ad aprile e il centro avrebbe tanti validi motivi per tirare i remi in barca. Con sudore e fatica, lavora duro per tornare in tempo per le Finals, tornando per Gara 3 e dimostrandosi un fattore decisivo nella vittoria in Gara 4.

In estate arriva il passaggio ai Los Angeles Lakers, ma ora quella jersey #15 con ogni DeMarcus Cousins tendine d'Achilleprobabilità resterà un intonso cimelio. Peraltro, non più tardi di un mese fa, Boogie si era presentato a un’intervista visibilmente dimagrito e con un quadricipite, a suo dire, guarito al 100%. Per i Lakers, favoriti dell’estate dai bookmakers per il titolo 2020, il lungo stop di Cousins è un danno non indifferente. Pur non essendo visto come un elemento da Big 3 insieme a LeBron James e Anthony Davis, Boogie avrebbe fornito ai giallo-viola un valido supporto sotto le plance e al contempo una valida opzione offensiva per spaziare il campo. Con lui out, JaVale McGee resta l’unico centro di ruolo e Davis sarà ora obbligato a passare più minuti in un ruolo che non lo aggrada.

Un ultimo aspetto da considerare nel commentare la notizia è il danno economico patito dal giocatore. Nonostante l’ultimo DMC visto sul parquet fosse assai limitato da un fisico ormai provato, nei sette anni ai Sacramento Kings Cousins si era dimostrato uno dei migliori centri di questa decade. Dal suo draft del 2010, Boogie ha mantenuto in California una media di 22 punti, 11 rimbalzi e 3 assist a partita, cifre però da non slegare del tutto da un carattere a tratti indomabile. Sebbene a livello individuale ciò gli sia fruttato 2 presenze All-NBA, 4 convocazioni all’All Star Game e una serie di record di franchigia, i guadagni erano piuttosto magri, se comparati col resto della lega. L’estensione firmata con i Kings nel 2013 – benché al massimo consentito – lo aveva reso nei successivi quattro anni appena fra il 34° e il 50° posto fra i giocatori più pagati, pur essendo stabilmente una delle migliori 15 superstar su piazza.

Il tendine è saltato proprio alla vigilia della prima free agency della carriera e, di conseguenza, alle soglie di un meritato giorno di paga a nove cifre. Un tale infortunio ne ha decurtato enormemente il valore, ma proviamo a immaginare che cifre avrebbe potuto comandare se perfettamente sano. Il miglior paragone proviene da Paul George, come lui free agent la scorsa estate. Considerate l’identica età (28 anni) e anzianità (8 stagioni), e comparata la produzione nell’anno precedente (22-6-3 per PG13 e 25-13-5 per Boogie), è lecito pensare che un Cousins al 100% della forma avrebbe potuto ottenere come George un contratto da $142M per 4 anni. Invece, DMC ha scelto / dovuto scegliere prima i Warriors per $5.3M e poi, dopo una snervante attesa estiva, i Lakers per $3.5M. È forse inutile chiedersi se ora faccia più male il fisico o il portafoglio, specie quando, alla soglia dei 30 anni, Cousins potrebbe non rivedere mai più un parquet NBA.

MVProf

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