I sintomi della March Madness

Curiosità e indicazioni sulla March Madness 2019 ormai alle porte

Tremori, sudori freddi e incontrollabili sbalzi d’umore. Ipocondriaci di tutto il mondo, state tranquilli. Non si tratta di una qualche malattia misteriosa, ma solo del normale stato d’animo che accompagna i tifosi di tutto il mondo prima e durante le settimane di March Madness. 64 squadre, 21 giorni e alla fine un unico vincitore a tagliare la retina a Minneapolis. I favori dei pronostici vanno ai Duke Blue Devils, seed #1 dell’East Region e dell’intero torneo. Negli ultimi due anni, a tale investitura è però corrisposto un percorso tutt’altro che nobile. Nel 2017 i Villanova Wildcats caddero al secondo turno e l’anno scorso i Virginia Cavaliers diventarono addirittura il primo seed #1 della storia a perdere al primo turno.

Detto ciò, dal 2004 i super favoriti della vigilia sono arrivati almeno alle Final Four quasi la metà delle volte (7 su 15). La March Madness 2019ACC si conferma la conference più forte, avendo portato oltre a Duke altri due seed #1 a tabellone, ossia Virginia (South) e i North Carolina Tar Heels (Midwest). A guardare tutti dall’alto della West Region saranno invece i Gonzaga Bulldogs. Alla partenza col seed #6, Villanova tenterà il repeat, impresa che si preannuncia difficilissima. Al di là delle valutazioni sulla qualità del roster di Jay Wright, la cabala è nemica dei Wildcats. Non solo in NCAA non è più stato realizzato un back-to-back dai tempi dei Florida Gators del 2006-07, ma da allora nessun campione in carica è riuscito a superare indenne le Sweet 16.

Pur con tante superpotenze affamate di titolo, anche quest’anno immancabilmente qualche piccola realtà indosserà il vestito buono e diventerà la nuova Cenerentola. Lo scorso anno era stato il turno di Loyola-Chicago, partita col seed #11 e spinta da Sister Jean fino alle Final Four. Non per niente, storicamente #10 e #11 sono proprio i seed dove si annidano le maggiori sorprese. Stando agli esperti, le potenziali Cenerentole del 2019 potrebbero rivelarsi #13 UC Irvine, #11 Belmont e #12 Murray State, casa del super talento Ja Morant. Secondo i bookmaker, però, sarà la Duke di Zion Williamson a rispettare il pronostico e trionfare per la sesta volta nella storia. Se fosse davvero così, per molti tifosi la cura sarà assai peggiore della malattia…

MVProf

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