Urban et orbi

 Ohio State sospende il proprio head coach per 3 partite

La Ohio State University ha comunicato di aver sospeso Urban Meyer per le prime tre partite della stagione 2018. Questa la decisione che l’università ha preso in seguito ad un’investigazione interna. L’head coach era finito nel ciclone per il suo comportamento lassista verso Zach Smith, ex assistente allenatore a OSU. Questi si sarebbe reso colpevole di violenza domestica nei confronti della moglie Courtney a più riprese negli ultimi dieci anni. Sebbene l’ormai ex moglie non abbia mai sporto formalmente denuncia, è stato appurato che Meyer era al corrente dei trascorsi turbolenti dell’uomo. Stando al documento redatto dall’università, l’head coach sarebbe solo colpevole di un misunderstanding “in buona fede.” Il regolamento dell’università infatti gli avrebbe richiesto di riferire alla scuola l’accaduto, senza aspettare lo svolgimento delle indagini della polizia. OSU ha affidato le proprie conclusioni ad un report di 23 pagine. In esso si legge che “sebbene né Urban Meyer né [l’athletic director] Gene Smith abbiano giustificato o insabbiato i presunti abusi di Zach Smith, sono venuti meno al dovere di prendere misure sufficienti.”

Ohio State ha licenziato Zach Smith solo lo scorso luglio, dopo che i media avevano reso pubblica la storia degli abusi alla moglie. Nel 2009 Smith era un tirocinante con Meyer ai Florida Gators. Venuto a conoscenza del suo arresto, uno scettico Meyer si sarebbe limitato a intervenire solo sul piano personale, coinvolgendo la propria moglie Shelley e indirizzando gli Smith da un consulente matrimoniale. Nel 2012 Meyer è passato dalla Florida all’Ohio, portando con sé Smith. Gli abusi verso la moglie sarebbero proseguiti anche nel Midwest. In una recente intervista, Courtney Smith ha dichiarato di averne parlato al telefono e via sms con Shelley Meyer. Quest’ultima le avrebbe assicurato che ne avrebbe discusso col marito Urban. Di questo, però, non ne ha mai avuto conferma. Al media day della Big Ten di un mese fa, Meyer aveva dichiarato di non essere venuto a conoscenza di alcun tipo di incidente circa Smith risRisultati immagini per urban meyer zach smithalente al 2015. In seguito, ha però corretto il tiro. Lui sarebbe sì stato al corrente di un nuovo intervento della polizia a casa Smith, ma sarebbe anche stato sviato dall’erronea notizia del suo arresto. Non una bugia, quindi, ma una svista interpretativa.

A complicare la situazione sarebbe intervenuto anche un ricorrente difetto di memoria che colpirebbe il 54enne allenatore per colpa di alcune medicine. Ad esempio, non ricorda di aver discusso della questione con la moglie Shelley oppure ricorda erroneamente che Courtney Smith si sarebbe rimangiata le accuse al marito in un incontro secondo la donna mai avvenuto. La mancanza di una denuncia e di prove schiaccianti, unita alla sua presunta memoria deficitaria, ha creato una sorta di cono d’ombra che ha salvato il posto a Meyer. Un qualunque coach di un college minore o con un curriculum meno scintillante sarebbe stato sacrificato dalla propria scuola sull’altare come il classico capro espiatorio. Meyer, al contrario, è un patrimonio che Ohio State non può e non vuole perdere. Dal suo arrivo in Ohio, Meyer ha un record faraonico di 73-8 e nel 2014 ha vinto il titolo nazionale. Nemmeno Zach Smith è un assistente qualunque. Sebbene le valutazioni del suo operato fossero mediocri, Meyer ha sempre avuto per lui un occhio di riguardo. Questi è infatti il nipote di Earle Bruce, allenatore dei Buckeyes negli anni ’80 e storico mentore di Meyer.

Per gratitudine nei confronti di Bruce, Meyer ha guardato dall’altra parte ogni qual volta Smith finiva nei guai. Il report ha stilato un riassunto molto crudo dei suoi problemi. Trattasi di “comportamenti sessuali promiscui e imbarazzanti, abuso di droghe, assenze ingiustificate, disonestà, irresponsabilità finanziaria, una possibile violazione NCAA, e una lunga investigazione della polizia circa le accuse di violenza criminale domestica e crimini informatici.” Perciò mettiamo da parte per un attimo tutta la questione legata agli abusi alla moglie. E ammettiamo anche che non fosse compito di un capo allenatore investigare nella vita privata dei suoi sottoposti. Anche priva queste circostanze certo non da poco, non può che deludere come Meyer abbia deciso di dare a Smith infinite possibilità di redimersi a dispetto della sua recidività. Ora che la pecora nera Smith è stata cacciata e Meyer ha letto un comunicato di scuse, tutto può continuare come prima. Da settembre, tornerà ad essere l’impiegato pubblico più pagato dello stato dell’Ohio e a vincere partita da vera leggenda del college football. In fin dei conti, solo il lato umano di Meyer ne è uscito danneggiato. Al giorno d’oggi, praticamente un successo.

MVProf

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