Gord-ON, Gord-OFF

Si chiude l’altalenante carriera di Gordon a Cleveland

Dopo sei stagioni di (pochi) alti e (molti) bassi, i Cleveland Browns finalmente hanno deciso di dire addio a Josh Gordon. Il weekend del giocatore era iniziato con l’injury report dei Browns che lo segnalava come indisponibile per la sfida di Week 2 contro i New Orleans Saints. Stando alle prime ricostruzioni, Gordon si sarebbe infortunato il tendine del ginocchio non in allenamento, ma durante uno shooting promozionale di una linea di abbigliamento di cui è testimonial. Inoltre, Mary Kay Cabot del Cleveland Plain Dealer ha riportato che Gordon “did not look like himself” al suo arrivo – peraltro in ritardo – alla sede della squadra. Tale virgolettato ottenuto da una fonte anonima, ma realisticamente vicina al team, è una chiara allusione alla possibilità che Gordon fosse di nuovo caduto preda dei suoi demoni.

Per anni droghe e alcol ne hanno infettato la carriera in maniera grave, se non addirittura irreparabile. Basti pensare che in carriera delle 97 partite a disposizione ne ha giocate 41 e saltate 56. La sua chiacchierata riabilitazione durante il training camp sembrava un messaggio positivo circa le sue chance di rilancio, ma questa presunta ricaduta non depone in suo favore. Già osservato speciale senza altri jolly da giocare, l’aver di nuovo tradito la fiducia del management stavolta lo ha condannato senza appello. All’apparenza, Gordon ha Josh Gordonreagito senza rancore alla notizia, salutando con affetto in un post su Instagram team e compagni. Nell’ultima riga, un messaggio chiaro al resto dell’NFL: “Anybody need a deep threat?” Inizialmente, la notizia parlava di un suo taglio immediato, ma nelle ultime ore si è fatta calda la pista trade.

Diversi team si sarebbero subito fatti avanti col GM Dorsey per proporre una contropartita, che certo ai Browns conviene esplorare invece di perdere Gordon a zero. Il suo futuro team, poi, riceverebbe con lui anche il suo salario base di soli $790,000 senza scatenare un’asta al rialzo col resto della lega. Fra le squadre che necessitano di un upgrade immediato al proprio reparto ricevitori, vengono in mente in primis Patriots, Eagles, 49ers, Jaguars e Cowboys. Un eventuale interessamento da parte di questi ultimi, curiosamente, potrebbe innescare un effetto domino che porterebbe Flash Gordon a Dallas e Dez Bryant a Cleveland. I due hanno trascorso l’estate su binari paralleli per un posto in Ohio e ora invece la situazione attuale potrebbe portare ad un clamoroso scambio di maglie.

Da non sottovalutare nemmeno Bill Belichick, sempre pronto a dare una chance agli avanzi altrui. Con un mastodontico caveat. Se fossero confermate le voci di una ricaduta di Gordon, la lega potrebbe intervenire e squalificarlo per il resto della stagione. Soppesando i rischi e i benefici, nonché i tempi biblici con cui il commissioner Roger Goodell è solito prendere le sue decisioni, l’interesse per Gordon rimarrebbe vivo anche come semplice plug & play per poche settimane. Seattle, ad esempio, ha utilizzato questo approccio nei confronti di Mychal Kendricks, firmato nonostante le pesanti accuse di insider trading e l’imminente sentenza. Per un giocatore dal talento sovrumano come Gordon questo sarebbe un ridimensionamento drastico, ma la scorta di bonus a sua disposizione è ormai esaurita.

MVProf

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