Le regole dello Zionismo

Il talento irreale di Zion Williamson sta stregando tutti

Siamo ormai giunti a metà stagione NBA, momento in cui appare già abbastanza definito quali saranno le squadre destinate ai playoff e, fra loro, quelle con reali chance di titolo. Allo stesso tempo, è in pieno svolgimento un altro campionato. Si gioca sugli stessi parquet, con le stesse regole e lo stesso pallone, ma ha un fine totalmente opposto. Lo scopo di tale contro-campionato è infatti quello di perdere a oltranza per assicurarsi l’ultima posizione in classifica e quindi sperare nella prima scelta assoluta. Quest’anno, la lotta all’interno di tale lega del sottosopra è estremamente significativa, stante la chiara, netta idea di cosa aspetti il detentore della scelta #1. Il riferimento è inevitabilmente diretto a Zion Williamson.

Dall’inizio della stagione di NCAA, Zion sta dominando il mondo del college basket come un monarca assoluto. Nel suo anno da freshman, il talento dei Duke Blue Devils sta tenendo medie a partita da 20.3 punti, 9.4 rimbalzi, 2.3 assist e 1.7 stoppate. Per la cronaca, negli ultimi 25 anni nessun giocatore di college ha saputo mantenere medie in linea con le sue. Questo perché, semplicemente, non si è mai visto prima un giocatore come lui. Per il suo stile di gioco, Zion è stato paragonato da Jay Williams di College GameDay a un incrocio fra la fisicità di Charles Barkley e l’atletismo di Dominique Wilkins. Ma non sarebbeZion Williamson Duke 2 nemmeno sbagliato definirlo un mix fra Hulk e Nadia Comaneci.

I numeri da soli raccontano una storia mai sentita. Con i suoi 130kg, Zion sarebbe al momento il secondo giocatore NBA più pesante dietro al solo Boban Marjanovic, a cui però regala ben 21cm. Ma un po’ come il calabrone che ha le ali troppo piccole per volare, ma se ne frega e lo fa lo stesso, così Zion irride la fisica e fa volteggiare per aria il suo corpaccione in scioltezza. È infatti per le sue escursioni sopra il ferro che il giocatore, ancora all’high school, ha cominciato a far parlare di sé. I suoi video da Spartanburg Day School hanno fatto il giro del paese, monopolizzando le visualizzazioni su SportsCenter e Bleacher Report. E soprattutto attirando tutti i pesci grossi del recruiting NCAA.

A spuntarla è stata Duke, non certo nuova ad assicurare a coach Mike Krzyzewski il commitment dai principali talenti del paese. In 38 anni da allenatore, sotto gli occhi di coach K sotto passati Hall of Famer, All Star e Campioni NBA. Eppure, è stato Zion ad essere da lui definito “the most unique athlete I’ve coached.” Atleta è la parola giusta, visto che per lui LSU aveva riservato una borsa di studio… per giocare a football. E molto probabilmente Zion sarebbe stato un linebacker dominante. Invece che col pallone ovale, è con quello rotondo che è intenzionato a far parlare di sé.

Letale in campo aperto, inamovibile in post basso, può giocare pick and roll come bloccante o come palleggiatore. In altre parole, il prototipo ideale per il positionless basket di questi tempi. Ovviamente la cosa per cui è maggiormente temibile è la sua elevazione, talmente irreale da essere finito vittima di se stesso con una testata al tabellone. La mano dal perimetro non è ancora delle migliori (29%, solo 28 triple tentate), ma anche quella arriverà. Quel che è certo è che Zion sarà one-and-done e diversi team NBA stanno salivando all’idea di vederlo con la loro jersey.

MVProf

 

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