Lowry Lowlights

Le prestazioni di Kyle Lowry ai playoff hanno raggiunto il minimo storico

Il Day 1 di questi playoff NBA è stato di sicuro memorabile. Tre upset, il record di triple per Steph Curry e il misterioso iPhone dei Sixers, oltre alla consueta quantità di giocate spettacolari. Una delle storie più rilevanti riguarda però quanto accaduto a nord del confine. I Toronto Raptors sono infatti usciti sconfitti per 104 a 101 in Gara 1 contro gli Orlando Magic davanti al pubblico di casa. In un certo senso, la vera sorpresa è che alla vigilia i bookmaker vedessero i canadesi strafavoriti. Il record di franchigia nella prima gara dei playoff è infatti un deprimente 2-14, sintomo di un’assoluta e inspiegabile ritrosia nel cominciare la postseason col piglio giusto. Dopo tante delusioni patite per mano di LeBron James, il suo addio in direzione Western Conference pareva aver aperto nuovi orizzonti ai Raps, ma la realtà è rimasta la stessa. Stavolta il loro giustiziere è stato il ben meno illustre DJ Augustin, autore di 25 punti totali e della tripla decisiva allo scadere.

Augustin, che per l’occasione andrebbe rinominato AuGOATstin, è quello che si definisce un veterano NBA, essendo passato da 8 squadre in 14 anni, fra cui figurano le stagioni di buio pesto degli Charlotte Bobcats. Per quanto a livello personale la sua resti una partita da incorniciare, la vera storia dell’incontro non può che essere la prova raccapricciante della sua controparte, Kyle Lowry. Il play dei Raptors ha vissuto quella che è di certo la sua peggiore partita in carriera: zero punti figli di una serata da 0-su-7 dal campo, 0-su-6 da tre e 0-su-2 ai liberi. Per quanto infimo possa essere questo risultato, non è certo una novità. Sebbene Lowry sia stato nominato All-Star in ciascuna delle ultime cinque stagioni, le sue prestazioni Kyle Lowry playoff 2019ai playoff sono sempre state decisamente negative. E quasi a fare perfettamente scopa con la “filosofia” della propria squadra, Lowry ha vissuto alcune delle peggiori serate in carriera proprio all’interno delle Gara 1 giocate in Canada.

Riavvolgiamo il nastro a partire dalla sua prima stagione “stellata.” Nel 2015, i Raptors già al primo turno vengono spazzati via con un perentorio sweep dai Wizards. Nella prima partita della serie, Lowry tira 2-su-10 per 7 punti. L’anno successivo il seed è il #2 e la cavalcata ben più profonda, ma non certo grazie a Lowry. Toronto gioca tre serie e puntualmente il play riempie di scarabocchi il box score di ogni Gara 1: 3-su-13 per 11 punti contro Indiana, 3-su-13 per 7 punti contro Miami e 4-su-14 per 8 punti contro Cleveland. Nel 2017 parte 2-su-11 per 4 punti contro Milwaukee, seguito dal più incoraggiante 7-su-13 per 20 punti di nuovo contro Cleveland. Lo scorso anno, arrivano poi il 4-su-9 per 11 punti contro Washington e il 6-su-12 per 18 punti di nuovo contro Cleveland, che però non eviterà il secondo sweep consecutivo per mano dei Cavs.

Riassumendo, nella prima partita non solo di postseason, ma di ogni serie di playoff giocata nelle ultime cinque stagioni, Kyle Lowry ha collezionato 1 vittoria e 8 sconfitte. Di queste, ben 5 sono figlie di sconfitte nella gara di apertura all’Air Canada Centre. Il tutto, tenendo una media personale di 8.4 punti a partita tirando col 26.2% dal campo. Per fare un paragone decisamente spietato, nelle medesime cinque stagioni regolari aveva mantenuto in media 18.4 punti e il 43% al tiro. Il pallone è sempre rotondo e il ferro a 3.05m, ma i numeri mostrano che esiste un abisso fra il Lowry in regular season e quello all’inizio di una serie di playoff. Certo, la storia suggerisce che agli stenti dell’esordio Lowry faccia seguire una gagliarda Gara 2. Tuttavia, questo non basta a nascondere un trend impossibile da dimenticare. E con un Kawhi Leonard in scadenza, questa pessima prestazione di Lowry rischia di portare sia il titolo che Kawhi un passo più lontani da Toronto.

MVProf

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