Fitzmagic touch

Godiamoci la Fitzpatrick-mania, ma non chiediamoci troppo quanto durerà

In queste prime tre partite di stagione, Ryan Fitzpatrick è stato chiamato a sostituire Jameis Winston alla guida dei Tampa Bay Buccaneers e i primi exit poll sono eccellenti. Il QB è primo in NFL per yard lanciate (1,230) e yard per passaggio tentato (11.1), e secondo per numero di touchdown (11) e per passer rating (124.8). Dulcis in fundo, è diventato il primo quarterback della storia a lanciare per 400+ yard in tre partite consecutive. Non Marino. Non Favre. Nemmeno Manning. Solo Fitzpatrick è riuscito ad ottenere tale traguardo. A cadere vittima della serie di magie barbute sono stati per primi i New Orleans Saints e i Philadelphia Eagles, due delle favorite per il Super Bowl LIII. La sua intervista dopo Week 2 con occhiale da sole, catenoni coatti e pelo incolto è già un instant classic. Fitzpatrick? Chiamatelo pure Fitzmagic.

Se non fosse per l’enfant prodige Patrick Mahomes, il 35enne sarebbe l’MVP virtuale della lega. E non di poco. In Week 3 però qualcosa è cambiato e la magia si è attenuata. Nel primo tempo del MNF contro i Pittsburgh Steelers, il quarterback ha lanciato nello spazio di sei minuti tre malaugurati intercetti in altrettanti drive consecutivi. Dopo aver spedito i Bucs nel baratro, il potere della barba è ripartito. Con due touchdown ha riportato la squadra a tre punti di distanza, ma a quel punto la polvere magica si è esaurita e la rimonta è finita sul più bello. Questa roulette russa di prestazioni altalenanti non sono certo una novità e possono colpire il QB non solo da unRyan Fitzpatrick Buccaneers anno all’altro, ma appunto anche da un tempo all’altro. Basti pensare alla Week 3 del 2016, la sua prestazione peggiore: zero touchdown e sei intercetti. In altre parole, Fitztragic.

Da martedì, Winston tornerà a tutti gli effetti nel roster dei Buccaneers, ma la presenza in campo dell’ex Florida State è tutt’altro che scontata. Infatti, i problemi di Winston non riguardano solo le sue mani lunghe con donne e crostacei che già gli sono costati una squalifica di tre gare. Nei suoi tre anni a Tampa, Winston è secondo in NFL solo a Bortles per intercetti lanciati ed è al primo posto per fumble. Dal prossimo anno, i Bucs dovranno compiere una scelta decisiva. Pagare Winston un contratto da franchise quarterback da $130-150M oppure voltare pagina e ripartire da zero, magari ancora con Fitzpatrick come nostromo del vascello. Almeno per domenica prossima la risposta è abbastanza semplice. Coach Koetter dovrebbe far accomodare Winston in panchina e dare fiducia all’irsuto ex studente di Harvard.

Infatti, al di là di quei tragici sei minuti, fin qui Fitzpatrick è stato spettacolare. Prima dell’inizio dell’anno, i Bucs avrebbero certamente messo la firma per iniziare l’anno 2-1 con un backup QB. Specie perché il margine di manovra di Tampa è storicamente minimo. Infatti, il proprio quarterback – chiunque egli sia – ogni anno è destinato a condividere la division con due regular season MVP come Cam Newton e Matt Ryan, più un Super Bowl MVP come Drew Brees. Non solo grazie a Fitzpatrick l’attacco con Howard, Evans e Jackson è esplosivo come non mai, ma va anche sottolineato che l’hype creatosi maschera alcune falle clamorose di squadra. Infatti, Tampa ha il terzo peggior running game e la seconda peggior difesa della lega. Ma perché preoccuparsi, quando possiamo goderci l’uomo del momento? Almeno finché la barba sarà magica.

MVProf

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