Volo diretto Milano-Los Angeles

LA Lakers e Milan sono due squadre legate da un destino comune

Non è sempre un’operazione semplice e a volte si rischia di cadere nel banale, ma esistono paralleli fra squadre di leghe e continenti diverse. La storia di Los Angeles Lakers e AC Milan appare molto simile e meritevole di un approfondimento. Storicamente, si tratta di due delle squadre più vincenti nel rispettivo sport. Con 16 titoli NBA, i Lakers sono secondi solo ai Boston Celtics nella classifica di tutti i tempi. A sua volta, il Milan con 7 Coppe dei Campioni/Champions League è seconda solo al Real Madrid come numero di trofei internazionali e seconda solo alla Juventus per quelli nazionali con 18 scudetti. Tali successi sono avvenuti principalmente quando a capo delle rispettive squadre erano la famiglia Buss e la famiglia Berlusconi. Uno dei principali meriti di entrambe è stato quello di circondarsi di campioni senza tempo.

Da una parte si ricordano Jerry West, Kareem Abdul-Jabbar, Magic Johnson, Shaquille O’Neal, Kobe Bryant e i guru Pat Riley e Phil Jackson. Dall’altra Gianni Rivera, Franco Baresi, Marco van Basten, Paolo Maldini e Kakà, più i maestri della panchina Nereo Rocco e Carlo Ancelotti. Grazie a questi ambasciatori formidabili e ai loro successi ripetuti nell’arco di decenni, Lakers e Milan hanno coltivato un brand vincente che la globalizzazione ha contribuito a diffondere ovunque e che oggi è conosciuto in tutto il mondo, dall’Africa all’estremo Oriente. Se è lecito sostenere589085d0bc46c845db000001.jpg il loro nobile retaggio, lo è altrettanto riconoscere lo stato di calamità in cui entrambe erano cadute in tempi recenti. Risale infatti al 2007 l’ultima vittoria del Milan in Champions League e al 2011 l’ultimo Scudetto.

Nel mezzo, il 2009 e il 2010 vedevano i Lakers celebrare due titoli consecutivi grazie all’inarrestabile duo Kobe-Gasol. I guai, però, erano dietro l’angolo. Se le fortune sono iniziate con Jerry Buss e Silvio Berlusconi, il declino degli stessi ne ha segnato il tracollo. Nel 2013 Jerry Buss è morto all’età di 80 anni, lasciando i Lakers in mano ai figli. Fra due in particolare, Jim e Jeanie, è presto scoppiata una guerra fratricida di cui la franchigia è stata la vera sconfitta. Un esempio? Negli ultimi anni i free agent di punta nemmeno alzavano la cornetta se dall’altra parte erano i Lakers a richiedere un meeting.

L’instabilità societaria è costata cara anche al Milan. Dopo salate multe e investimenti poco accorti del gruppo Fininvest, a inizio 2015 è iniziata a trapelare la voce che Silvio Berlusconi avrebbe messo il suo amato Milan in vendita. Se a questo uniamo la scellerata gestione dei (pochi) fondi messi a disposizione dell’AD Adriano Galliani per il mercato – si parla per lo più di ingaggi faraonici a onesti mestieranti in età avanzata – il disastro è fatto. Il Milan ha quindi dato via a un teatrino di possibili, ma fantomatici acquirenti come Mr. Bee e poi con cordate di misteriosi cinesi con fondi sospetti. Come accade sempre in queste situazioni, quando la società traballa, il campo tracolla. I risultati, infatti, parlano chiaro: nelle ultime quattro stagioni, i Lakers sono sempre rimasti fuori dai playoff e il Milan fuori dall’Europa (salvo rientrarci quest’anno dalla porta di servizio).

Tuttavia, ora entrambe – e nel giro di pochi mesi – sembrano essere riuscite a ribaltare una situazione critica. Il 21 febbraio Magic Johnson è diventato il nuovo presidente giallo-viola Risultati immagini per lonzo ball summer leaguee la sua prima mossa è stata sbarazzarsi del pessimo contratto di Timofej Mozgov, che altrimenti sarebbe rimasto a libro paga per altri 3 anni a $48M. Per rendere possibile l’operazione è stato sacrificato con pochi rimpianti D’Angelo Russell e in più dai Brooklyn Nets sono arrivati anche Brook Lopez e una scelta al primo giro poi trasformata nell’interessante Kyle Kuzma. A sostituire D’Angelo sarà Lonzo Ball, playmaker da UCLA e il leader cercato da Magic per far cambiare marcia alla squadra. Tutte queste operazioni sono state fatte con un occhio di riguardo al 2018, quando i Lakers avranno il margine salariale necessario per puntare una superstar indiscussa come Paul George, che pare gradire molto la destinazione LA. Senza dimenticare il sogno di arrivare a sua maestà LeBron James.

Anche il Milan nello stesso lasso di tempo ha invertito radicalmente il suo corso. Ad aprile, Li Yonghong ha ufficialmente chiuso la trattativa per l’acquisto del Milan, e col duo Fassone/Mirabelli a dirigere le operazioni molto è cambiato. Dall’inizio dell’estate, i rossoneri si sono mossi bene e – novità quasi assoluta – per tempo. Nel giro di poco più di un mese hanno portato a Milanello ben 10 nuovi giocatori, fra cui elementi interessanti come André Silva, Andrea Conti, Hakan Calhanoglu e Franck Kessié. In più, sono riusciti a chiudere il difficile rinnovo di Gianluigi Donnarumma e soprattutto a concludere la bomba del mercato estivo, ovvero l’arrivo di Leonardo Bonucci dalla Juventus. A fronte dei €189M investiti sui nuovi arrivati, le aspettative sono diventate elevate e il Milan ha l’obbligo di tornare fin da ora in Champions e lottare per lo Scudetto.

Certo, per entrambe le squadre esiste un margine di manovra non infinito e i rischi non vanno sottovalutati. L’hype dei Lakers potrebbe sgonfiarsi alle prime difficoltà e comunque i playoff appaiono ancora fuori dalla loro portata. Il Milan ha un pesante debito col fondo Elliott e servirà un Voluntary Agreement a prova di bomba, unito alla conquista di un posto in Champions sul campo, per far quadrare i libri contabili. Ad ogni modo, appena 12 mesi fa i lacustri terminavano la stagione con un record di 17-65, D’Angelo Russell aveva spifferato al mondo i tradimenti di Nick Young e si respiravano ancora le scorie del Farewell Tour di Kobe. Risultati immagini per kobe milanNon a caso, nel momento del nadir del caos societario, il 1° luglio 2016 SB Nation pubblicava un articolo il cui titolo si commenta da solo: “Lakers exceptionalism is dead and buried.”

Sempre un anno esatto fa il Milan finiva il campionato a 34 punti dalla Juventus e a 23 dal terzo posto, chiudendo perfino dietro ad una piccola realtà provinciale come il Sassuolo. In estate si apprestava ad ingaggiare giocatori inutili come Sosa, Vangioni, Gustavo Gomez e Mati Fernandez e aveva appena finito di pagare fior di milioni a giocatori finiti come Menez, Mexes, Boateng e Alex. L’immobilismo di Berlusconi e le voci senza sosta su nuove cordate cinesi mai materializzatesi facevano il resto, aumentano il divario già enorme col trio Juve-Roma-Napoli. Oggi invece il futuro appare più roseo che mai. Tutto pare ormai pronto per far tornare Lakers e Milan nell’Olimpo sportivo che da sempre compete loro.

MVProf

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