In memoria della Legion of Boom

Per i Seattle Seahawks si chiude un’era destinata a restare nella storia

La notizia era nell’aria da diverso tempo e ormai si attendeva solo l’ufficialità. Nel momento in cui questo giovedì i Seattle Seahawks hanno reso noto il taglio di Kam Chancellor, anche l’ultimo esponente della Legion of Boom ha lasciato lo stato di Washington. La notizia era una pura formalità, dal momento che il giocatore aveva passato l’intero 2018 in borghese in PUP list. Con lui si chiude così una dei capitoli più importanti non solo per Seattle, ma per l’intera NFL. Ogni grande difesa che la storia del football ricordi vanta un soprannome accattivante – Purple People Eaters, Monsters of the Midway, Steel Curtain, ecc… – e quello di Seattle non fa eccezione. Nato da un contest radiofonico nel 2012, il nome di Legion of Boom prende subito piede per il suo essere un suggestivo mix fra la banda di supercriminali Legione del destino (Legion of Doom in originale) e l’onomatopea che indica il volume assordante dei loro colpi e della loro voce. Lo zoccolo duro dei membri originari di questo gruppo è rappresentato da Richard Sherman, Earl Thomas e appunto Kam Chancellor, più i loro “aiutanti” Jeremy Lane, Byron Maxwell e Brandon Browner.

Ciò che li accomuna non è solo la destinazione geografica, ma soprattutto la voglia di rivincita. Tolto Thomas, tutti i membri della band vengono draftati dai Seahawks non più alti del 5° giro. Dal momento del loro sbarco quasi contemporaneo fra i pro, la LOB non perde tempo ed entra presto sui radar di tutta la lega. La Richard Sherman Seattlestagione 2013 è la loro Monna Lisa, il loro picco più alto all’interno di un dominante lustro. Al loro stile tutto fisico e trash talking, nessuno pare avere una risposta: quell’anno il loro curriculum vanta la #1 passing e scoring defense, 28 intercetti di squadra e un infamante 63.4 passer rating medio concesso ai QB avversari. Sherman, Thomas e Chancellor vengono eletti sia al Pro Bowl che nei team All-Pro, ma la gioia più grande arriva dalla schiacciante vittoria per 43-8 al Super Bowl XLVIII contro i Denver Broncos di un ancora super Peyton Manning. L’anno successivo tornano alla partitissima, ma la delirante chiamata di coach Carroll depreda Seattle di un titolo che pareva già in bacheca. Nelle due stagioni successive la LOB mantiene prestazioni eccellenti, ma ai playoff Seattle si arrende entrambe le volte al secondo turno.

L’inizio della fine comincia nel 2017 a casa degli Arizona Cardinals, luogo di molte vittorie, ma anche delle sconfitte più dolorose di questa generazione. Nello State Farm Stadium dove Seattle aveva perso il Super Bowl XLIX non correndo con Marshawn Lynch, in Week 10 cadono a poca distanza l’una dall’altra due tessere del domino. La prima è quella di Sherman, uscito KO per la rottura del tendine d’Achille; poco dopo lo segue Chancellor, uscito malconcio a causa di infortunio al collo. La gravità di tale danno diventerà nota solo in seguito, quando la safety racconterà a quasi un anno di distanza di soffrire di stenosi spinale, condizione che ne ha irreparabilmente danneggiato le vertebre. Da allora, non ha più rimesso il casco e difficilmente lo farà più. In mezzo, c’è stata la rottura della gamba di Thomas, avvenuta lo scorso settembre, di nuovo in Arizona. La sua ultima immagine in maglia ‘Hawks resta quel dito medio alzato in direzione della sua sideline, gesto non proprio sottile per indicare la sua frustrazione col team per questioni contrattuali. Dal prossimo anno, nessuno di loro sarà più a Seattle, ma la loro leggenda resterà immortale.

MVProf

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